Antonella lasciò il paesello poco più che ventenne. Fu una scelta coraggiosa, dettata più che altro dalla necessità, mascherata da spirito d’avventura (un po’ forzato). Qualche sera prima del commiato, a fine estate, ci trattenemmo in comitiva a parlare dei nostri progetti futuri, delle nostre aspirazioni. Arrivò il mio turno ed io mi lamentai, coscienziosamente, del mio scarso attaccamento allo studio, della mia limitata capacità di concentrazione e di quanto questo avrebbe potuto compromettere le mie prospettive di realizzazione. Avevo 18 anni e non vivevo in un clima familiare sereno. Antonella anziché bacchettarmi per la solita sortita patetica, per l’ennesimo atto di autocommiserazione (espediente romantico, lo definiscono alcuni), mi disse con tono convinto: « Smettila di preoccuparti!! Tu rimedierai sicuramente a quest’avvio un po’ stentato, perché sei intelligente ed hai intuito. » Rimasi in silenzio sperando che d’intuito ne fosse dotata soprattutto lei in quel momento.
Con il passare degli anni ho ripensato alle parole di Antonella e ne ho tratto più di un convincimento. Il primo è che chiunque abbia la consapevolezza di godere della stima e dell’ammirazione di qualcuno, non debba esitate un solo attimo, qualora lo ritenga giustificato, a rivolgergli un apprezzamento o un incoraggiamento. E’ un gesto di spontanea umanità che suscita sempre eterna gratitudine. Io Antonella l’apprezzavo molto.
Il secondo convincimento, purtroppo, è che l’intuito, molto spesso, rimane una dote isolata. Se ne sta lì, sola soletta, senza produrre una beata mazza. Forse salva la vita, chissà! ma di sicuro non offre risoluzioni, se non viene sostenuta dal coraggio, dall’intraprendenza, dallo spirito di reazione. Lo spiega bene Elena Gianini Belotti cosa sia l’intuito: “E’ una qualità difensiva tipica degli oppressi, tanto è vero che si sviluppa anche negli uomini in situazioni di emergenza nelle quali sia di capitale importanza prevedere le reazioni o l’umore degli altri, come accade, ad esempio, in prigionia.”
Voi donne, che tanto vi vantate del vostro intuito (e tanto me ne vanto anch’io), sappiate che: “ Viene celebrata la superiorità dell’intuito femminile perché a chi domina fa molto comodo che i propri desideri siano capiti ancor prima di essere formulati e soddisfatti da un essere condizionato a considerare i bisogni degli altri prima dei suoi e spesso contro i suoi.” (E. G. B.)
La femmina che è in me
14 novembre 2013 di luporenna
e se poi invece di intuito non ne abbiamo, siamo delle oche… comunque mai vantata del mio intuito che spesso mi tradisce.
buona serata 🙂
Chi l’intuito non lo possiede è perché non ha avuto la necessità di svilupparlo, e se non ha avuto la necessità di svilupparlo è perché, evidentemente, non ne ha bisogno, e se non ne ha bisogno è perché è una persona equilibrata e riesce ad ottenere ciò che vuole senza ricorrere ed artifici vari, e se riesce ad ottenere ciò che vuole …. vabbe! basta così!!
Comcludendo: Beata te!
Grazie al cielo l’intuito non ci serve soltanto per ricevere il titolo di “serva dell’anno”! E comunque io non ne sono dotata, quindi inutile che mi ponga problemi a riguardo…però ho parecchio senso dell’orientamento, vale ugualmente?
Hai parecchio senso dell’orientamento?
Vediamo un po’ :
1) Il senso dell’orientamento, del quale ne sono dotatissimo anch’io, è una caratteristica istintiva tipica degli animali, per cui, relativamente a te, in quanto femminuccia: lo trovo perfettamente appropriato.
2) Il senso dell’orientamento si sviluppa normalmente in colui che ha esigenza di evadere o chi ha spesso necessità di sfuggire a degli aggressori, molestatori, (il tuo è un caso esemplare in quanto pienamente dotata di tratti estetici caratteristici della “preda” tipo)
Detto ciò, penso proprio che, ai fini dell’ottenimento della qualifica di essere vivente sottomesso e sfigato, possa equipararsi all’intuito.
Per me è SI!!!
Allora voglio come minimo la medaglia! Una bella sbrilluciccante perchè come saprai a noi femmine piacciono le cose che brilluccicano!
Sarà fatto!! Avrai la tua medaglia al valore
Ecco, io e Anthea dovremmo muoverci in tandem: io di intuito ne ho a vagonate (e non sbaglia mai) e mi perdo nel corridoio di un bilocale…
Chissa quante volte ti ha salvato la vita, l’intuito, e pure il mancato senso dell’orientamento.
Fierissima del mio intuito, che fortunatamente ho sempre sfruttato per scopi egoistici… mai mi è capitato un “colpo” d’intuito che fosse indirizzato verso gli altri o meglio, se c’è stato, semplicemente non l’ho consumato per la soddisfazione dei loro bisogni.
In ognuno di noi emergono, saltuariamente, tratti comportamentali caratteristici dell’altro sesso. Questo tuo è un esempio lampante,
Quindi confermi che l’egoismo è caratteristica maschile? 🙂
Una caratteristica innata, però, quindi relativamente volontaria (giusto per non caricarci di troppe responsabilità)
Vabbe questa piccola attenuante ve la concedo! 🙂
Grazie di cuore!! Scriverò un prossimo articolo sulla proverbiale umanità delle femmine (non intesa come sinonimo di tolleranza, però)
Non so chi è Elena Gianini Belotti ma non sono per nulla d’accordo con la sua spiegazione. Non ho mai pensato che il mio intuito serva per soddisfare i bisogna altrui e quando me ne sono servita non l’ho mai fatto come “essere condizionato a considerare i bisogni degli altri prima dei suoi e spesso contro i suoi”. La trovo una definizione orribile!!!!
Ciao e buona giornata!!!!!!
La definizione va intesa in senso generale e comunque Elena Gianini Belotti ha contrinuito molto al processo di emancipazione della donna e ha detto cose molto interessanti, secondo me, scritte qui :
http://it.wikiquote.org/wiki/Elena_Gianini_Belotti
grazie per il link, leggerò sicuramente qualcosa di suo e poi ti dirò!
Lascia che celebrino! che importa? Ho scoperto che ad usare meno la logica e molto di più l’intuito i vantaggi sono inequivocabili soprattutto con le persone. Bisogna sapersi ascoltare e aver fiducia che non tutto quello che non ha un senso per la mente sia per forza sbagliato. Ciao Lupo ti abbraccio! Ecco! 🙂
Mi piace!! (ultimamente mi esce spontaneamente, ogni volta che vedo una candela…)
Ora sto ridendo come una matta, leggendo la tua risposta mi sono immaginata te in una chiesa davanti alle candele votive di chissà quale santo mentre esclami: mi piace!
Ho di questi cortocircuiti sinaptici ogni tanto, sorry! 😛
Io con la Gianini Belotti cinque anni fa sono riuscita a scatenare i miei commentatori maschi come lupi assatanati:
http://ilblogdibarbara.ilcannocchiale.it/2008/11/03/prima_le_donne_e_i_bambini.html
Leggi il testo e poi i commenti.
Lo leggerò sicuramente, con calma, compresi i commentii, perché lo richiede.
Per il momento ho letto l’articolo è lo condivido in buona parte. Adesso passo ai commenti