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Archive for the ‘Comunicazioni’ Category

Tom_1

 «L’esistenza di ognuno di noi comincia con un’unica cellula, più piccola di un granello di polvere, molto più piccola. Suddividiti, moltiplicati, somma e sottrai, la materia cambia padrone, gli atomi affluiscono e defluiscono, le molecole ruotano, le proteine si legano, i mitocondri emanano i loro decreti di ossidazione – in principio erano microscopici sciami elettrici. I polmoni, il cervello il cuore. Quaranta settimane dopo, seimila miliardidi cellule s’incuneano nella morsa del canale del parto di nostra madre, e noi strilliamo. Dopo di che il mondo inizia a darci addosso.»
Anthony Doerr, “Tutta la luce che non vediamo”

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Il ritorno del pastore

monac

Qualunque cosa voi facciate di continuo diventa un’abitudine e tra le più frequenti (e cattive) c’è quella del criticare. E bisogna leggere Giacomo (cap. 5:9) “Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati …”. A tal proposito provate a fare un digiuno di lamenti e di giudizio, sarete più felici e vivrete con più gioia, pace, successo e relazioni positive con gli altri.
Quando state per lamentarvi di qualcosa o di qualcuno, provate invece a esprimere gratitudine – non si può essere grati e negativi allo stesso tempo.
Incoraggiate più frequentemente il prossimo, concentrandovi sui suoi lati positivi e abbiate pazienza. E se proprio non potete evitare di muovere una critica, verso chicchessia, provate a bilanciarla con tre lodi. Ma se queste tre lodi, con tutto l’impegno possibile, non riuscite ad esternarle in alcun modo, soprattutto in modo convinto, allora raccoglietevi in meditazione e contemplate il creato, distaccandovi per due mesi da facebook. Ma non solo da facebook, dalla rete in generale.
Il vostro pastore.

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V sea ancona

Et voilà les jeux sont faits.! Rien ne va plus … ma proprio plus!
Alla venerabile età di 87876721567 anni luporenna si rimette in gioco, o meglio, al lavoro: al servizio di un’azienda molto prestigiosa, la FINCANTIERI – parente della mia vecchia e onorabile ANSALDOBREDA. A fare cosa? Una collaborazione tecnica – elettronica/elettrotecnica, per l’esattezza.
Dopo una vita sui locomotori, e dopo aver dissotterrato l’ascia – non in senso metaforico, intendo proprio l’attrezzo agricolo – inaspettatamente mi si offre di allargare i miei orizzonti – comprese le aree di lavoro – e di cambiare aria, e pure sponda (!?!), dal Tirreno alla’Adriatico … (che pensavate?)
Che spettacolo, gente, le navi da crociera!! Che emozione vederle da vicino (proprio la Viking Sea della foto). E che belle le Marche!! … Vi terrò informati.
Due mesi fa pubblicai questi versi – in tempi non sospetti:

“C’è gente che ha bisogno d’ingegnarsi,
di buttarsi giù dal letto di buonora.
Gente che compensa col sudore,
che si fa scudo dei propri affanni:
chi può mai biasimare chi si sfianca?
Gente smaniosa,
che salda il proprio conto faticando,
scrollandosi di dosso solo polvere.”

Il “paradiso” può attendere.

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caro_amico

Io scrivo troppo chiaramente, per cui devo avere uno di questi problemi:

A – Non sono sensibile
B – Non sono poetico.
C – Non ci sto proprio con la testa.

(Charles Bukowski)

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Poesia di Pasquetta

Così un anno fa … chissà oggi.

La Tana

riciclare-uova-di-Pasqua

Cioccolato sul cruscotto.
Cioccolato nel baule.
Cioccolato nelle tasche laterali.
Cioccolato che tracima dai borsoni,
dalle Converse.
Cioccolato nelle pieghe dei calzoni.
Cioccolato semifuso negli slip,
nel reggiseno.
Cioccolato frantumato tra i giornali,
sopra i versi di d’Annunzio.
Guarda!
Cioccolato
dalle nuvole sparse.
Cioccolato su le tamerici
salmastre ed arse,
cioccolato sui pini
scagliosi ed irti,
cioccolato su i mirtidivini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
cioccolato su i nostri volti silvani,
cioccolato su le nostre mani ignude,
su i nostri vestimenti leggeri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude novella,
su la favola bella
che ieri t’illuse,
che oggi m’illude,
o Ermione,
ma quante cazzo di uovahai portato?

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Tufnell Park

WOW!! 500 Follows, e chi se l’aspettava. Dovevo andare a Londra – dove sto scrivendo in questo momento – per raggiungere quest’ambito primato. Mi congratulo con me stesso, devo ammetterlo. Piccolo o grande che sia, lo considero un traguardo di tutto rispetto, anche se il merito, onestamente, va attribuito ai grandi geni della letteratura, alle loro citazioni, alle loro poesie, pensieri, riflessioni e quant’altro. Io mi sono semplicemente limitato ad operare una selezione – l’offerta e` infinita, come si puo` immaginare. Puo` darsi che oltre a cio`anche qualche mia sortita sia stata apprezzata, chissa`. Ad ogni modo, ultimamente mi sento un po improduttivo – diciamo cosi`, per non mettere in piazza le mie ipocondrie in modo infruttuoso, senza un minimo di professionalita` – troppo sentite, quindi, troppo sincere … compromettenti.

Fatemi tutto
ma permettetemi di pensare.
Lasciatemi almeno la possibilità
di credere nelle mie convinzioni
e non imbrigliate il mustang
che mi conduce nella prateria sconfinata.
Levatemi la patente
ma concedetemi di poter viaggiare con la mente.
Anche senza carburante
mi sposterò ugualmente.
La sorte mi ha tarpato le ali
ma chiudo gli occhi
e scendo ad ogni stazione.
Ogni luogo non ha segreti
in un niente sono a levante come a ponente.
All’unisono scruto New York, Londra e Pechino.
Non ho bisogno della crociera
per vedere il blu del mare
o del volo last minute
per ammirare il verde dell’Irlanda.
Come un’aquila che, sfrontata,
lancia la sua sfida dall’alto del cielo
pronta a carpire la preda.
Così io, reso arido dal fato,
urlo, in silenzio, il mio esserci.
E la mia voce, benché incruenta,
arriva all’osso prima che alla carne.
E fa pensare…

bigbruno, “Liberta`”

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P_Postale

Salve amici, vi aggiorno sulla vicenda dell’ecomostro, o meglio: ecolabile. Vi riporto la cortese risposta della Polizia Postale e delle Comunicazioni a seguito della mia segnalazione – potrebbe tornarvi utile, non si sa mai. L’operazione è semplicissima, basta andare sul sito, effettuare una banalissima registrazione, di pochi secondi, e riempire un apposito spazio con la vostra comunicazione (ipotesi di reato).

“Qualsiasi offesa all’onore o al decoro di una persona è punibile, a querela di parte, ai sensi degli artt. 594 e 595 del codice penale recanti norme in materia di ingiurie e diffamazione.
Potrà, pertanto, recarsi presso l’Ufficio di Polizia a Lei più vicino e presentare formale querela; all’uopo le consigliamo di salvare i dati incriminati in modo da avere prova degli illeciti.
Le rammentiamo, inoltre, che il termine per la presentazione di una querela è di tre mesi dalla notizia del fatto che costituisce reato.
Per ulteriori delucidazioni potrà contattare la Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di [ ecc. ecc. ]
Cordiali saluti.”

Bene!! Ho abbastanza tempo per procedere, come potreste averlo voi – vi auguro di no.
Colgo l’occasione per ringraziare la Polizia per la risposta chiara ed esaustiva e tutti quelli che hanno lasciato un commento, un saluto , insomma, un cenno di solidarietà.

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Spett.le squilibrato mentale di Ecomostro, ti comunico che wordpress, nel pomeriggio, mi ha inviato le richieste di approvazione di questi due tuoi commenti, oserei definirle due perle:

  • Questa Notte Credo che Lancerò il Malocchio su di te e la tua stirpe di merda, luporenna, per vendicarmi delle tue maldicenze, e Fidati che il Mio malocchio Funziona BRUTTA MERDA, Auguri Quindi 😀 AHAHA. CREPA
  • TU E QUELLE TROIE DELLE TUE FIGLIE OVVIAMENTE 😀
    “manco con l’extasy gnagnagna” AHAHA. FUNZIONA FIDATI. FUNZIONA 😀

in calce alle due notifiche compare anche la seguente informazione:
More information about Ecomostro
IP: 37.77.114.216, 37.77.114.216
E-mail: erere@gr.clm
Dall’IP address risulterebbero inviate da TRIGGIANO in Puglia – più o meno.
Del contenuto integrale delle due email, informazioni comprese, ho avvisato immediatamente la polizia postale, ciò nonostante, ove mai dovessi rinsavire, e decidessi, in modo civile, – compatibilmente al tuo grado di salute mentale – di indicarmi quali sono le “maldicenze” che tanto ti hanno toccato, mi rendo sin da ora disponibile ad offrirti qualunque spiegazione.
Concludo rivolgendo due domande a tutti voi, amici di WordPress, o a chiunque si trovi a leggere questo post:
Vi è mai capitato un incontro del genere?
Secondo le vostre conoscenze, di quale tipo di psicopatologia potrebbe essere affetto un tale soggetto?

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Capita che in un paesello di montagna arrivi di notte una copiosa nevicata. E poi capita che il mattino seguente le strade si presentino come le piste di Courmayeur: praticabili solo da mezzi spazzaneve – che tardano ad arrivare. E poi succede che si decida comunque di raggiungere il centro commerciale più vicino per fare provvista di prodotti alimentari di ogni genere – mancano poche ore al cenone di capodanno. E succede ancora che lungo il percorso, un cucciolo di cane di pochi giorni di vita, animato da chissà quale arcano istinto d’avventura, si lanci da un muraglione alto alcuni metri e finisca in un cumulo di neve al lato della strada. Dopo vani tentativi di rintracciare sua madre …..
Ditemi un po’ se questa femminuccia non ha culo!!!
In mancanza d’altro, per emergenza, sta bevendo Primo Latte Humana 1 per cuccioli di specie umana. Forse, un domani, mi chiamerà papà!

Orsa_2

Buon 2015 a Elsa Bear e a tutti voi!!

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Ho le palle girate” è un’espressione ormai talmente diffusa da essere entrata di pieno diritto nei dizionari della lingua. La sua origine è peraltro generalmente ignorata. La si accosta ad altre (come “rompere le palle”, “avere le palle”, “avere le palle piene”, etc…) chiaramente riferite alle gonadi maschili, ma la sua nascita ha poco a fare con gli “addobbi” dei maschietti ….
L’origine dell’espressione, sembrerebbe essere proprio militare (Mariano De Peron, Quando i soldati avevano le “palle girate”) e non è – se non indirettamente – collegata all’umore dei soldati.
La pratica di “girare le palle” (intese come pallottole) era stata adottata, all’epoca della prima guerra mondiale, da molti nostri soldati come modo sbrigativo e “alternativo” di rendere più letale il munizionamento. Invece di modificare la punta delle pallottole al fine di indurre effetti espansivi (ad esempio bucando la punta, come nelle hollow point, o segandola, come nelle classiche dum dum inglesi) i fanti più “industriosi” e meno attrezzati sfilavano le pallottole (le palle) dal bossolo e le reinserivano girate. Così facendo ottenevano due risultati: non solo ne avanzavano il baricentro, rendendole più stabili e precise nel tragitto verso il bersaglio, ma soprattutto le rendevano estremamente instabili e pronte a ribaltarsi al momento dell’impatto, determinando ferite estese e difficilissime da operare, anche quando non profonde. Questo munizionamento era proibito dalla convenzione di Ginevra e i soldati che avevano le “palle girate” erano, così, i più aggressivi e i più carogna … gente dalla quale era meglio stare alla larga. Altro che palle!!

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