« Orandum est ut sit mens sana in corpore sano. »: « Bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano. » Questa è la locuzione corretta – e completa – di Giovenale.
Io una spiegazione me la sono data, e cioè che quando una persona si prende cura del suo corpo, solo del suo corpo, con l’alimentazione controllata, con le diete, gli infusi, gli integratori; con l’attività fisica, evitando gli eccessi, il fumo, l’alcol, e via dicendo, si guadagna il plauso di tutti – e non rompe le scatole a nessuno. Il vero miracolo, per il quale pregare (appunto), e prendersi cura, oltre che del fisico, anche della propria salute mentale dando conto solo a se stessi, senza calpestare i piedi a nessuno. Provateci voi.
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“Mens sana in corpore sano”, non esattamente
Posted in Riflessioni, tagged Attività, Corpo, Dieta, Mente, Salute on 4 agosto 2017| 3 Comments »
Che vita sarebbe senza quei momenti?
Posted in Frasi d'autore, tagged Agatha Christie, Ispirazione, La mia vita, Mente, Pensieri on 19 febbraio 2015| 2 Comments »
«Dev’esserci il momento meraviglioso in cui un pensiero si affaccia alla mente, con tanta chiarezza che ci pare quasi di vederlo scritto. Ci precipitiamo a cercare una matita e ci immergiamo nel lavoro, sorretti da una strana esaltazione.»
Agatha Christie, “La mia vita”
Tramedipensieri … (a volte ritornano)
Posted in Poesie personali, tagged Destino, Mente, Poesia, Richiamo, Romazo, Trame di pensieri, Vita on 1 agosto 2014| 28 Comments »
Trame di pensieri
come sciami assoggettati
ad un unico richiamo.
Tale è la mente:
fogli freschi di stampa
tra pagine ingiallite.
Non c’è numerazione,
mentre l’opera dell’uomo
si compone, si scompone
in un vortice incessante.
E’ un romanzo a tinte fosche
questa vita,
potrei farne poesia.
Penso a qualcosa di grande,
al traguardo di un’attesa,
penso a un’impresa.
Il mio viso controvento.
Il sapore rosa-azzurro
di un’aurora ad Austerlitz.
Sento l’eco di un boato
ma è soltanto un’illusione,
il respiro di un pendio.
E’ più facile dipingere,
fare musica,
o inventare storie fantastiche,
che tradurre in versi l’aria.
Onda
Posted in Comunicazioni, Poesie personali, tagged Anima, Cuore, depressione, Mente, Onda, Poesia, Sentimenti on 23 ottobre 2013| 19 Comments »
Sale l’onda infondo all’anima
con un vortice impietoso
di quelli che inabissano i ricordi.
Rimpianti e beatitudini.
Il cuore è in una morsa.
Monta l’oblio.
Il buio s’impossessa della mente.
Non so se i sentimenti siano rocce,
né quanto sopravviva una speranza.
Avrei voluto un’onda protettrice
di quelle che inabissano i tormenti.
Molti ci soffrono …
Posted in Frasi d'autore, tagged Anima, Guy de Maupassant, Incomprensione, Mente, penetrare, Pensiero, Segreti, Solitudine, Uomo on 19 aprile 2013| 3 Comments »
No, nessuno comprende gli altri, checché si pensi, checché si dica, checché si tenti. La terra sa forse che cosa avviene nelle stelle gettate lassù? Ebbene, non maggiormente l’uomo sa quello che avviene in un altro uomo. Noi siamo lontani uno dall’altro più di quegli astri, siamo soprattutto isolati, perché il pensiero è insondabile. Conosci qualcosa di più spaventoso di questo sfiorare un essere che non possiamo penetrare? Ci amiamo l’un l’altro come se, incatenati vicinissimi, tendessimo le braccia senza riuscire a congiungerci. Ci travaglia un torturante bisogno d’unione, ma tutti i nostri sforzi rimangono sterili, i nostri abbandoni inutili, le nostre confidenze infruttuose, i nostri amplessi impotenti, le nostre carezze vane. Quando vogliamo compenetrarci, gli slanci dell’uno verso l’altro non fanno che urtarci l’uno contro l’altro. E io ho un bel volere donarmi interamente, aprire tutte le porte della mia anima: ma non riesco ad abbandonarmi. Conservo in fondo, proprio nell’intimo, quel luogo segreto di ME dove nessuno penetra. Nessuno può scoprirlo, entrarvi, perché nessuno m’assomiglia, perché nessuno comprende nessun altro.
Guy de Maupassant, “Solitudine”
A mia nipote Lidia
Posted in Poesie personali, tagged Capodogli, Greenpeace, Mare, Mente, Oceano, Poesia on 1 aprile 2013| 6 Comments »
Tu mi chiami sassolino inanimato.
Presto o tardi lo sarò,
tornerò in fondo al mare.
Nel frattempo metto in ordine
il cassetto:
mille e mille fotogrammi,
gesta, simboli, feticci,
un richiamo primordiale.
Dove avrei voluto essere?
Sulla nave di Greenpeace,
a salvare i Capodogli.
Nell’oceano è il mio eco,
negli abissi pensierosi,
le sinapsi coralline.
Mi rapiscono i fondali…
quelle ipnotiche movenze.
Tu mi chiami sassolino inanimato.
Tra non molto lo sarò.
Nel frattempo
ti racconto dei miei viaggi,
tra galassie siderali
e plumbei gorghi.
Sogni, risa e alienazioni
di una mente vagabonda.