Vita da affidato (i rischi del mestiere)
« Caposala! venga subito nel mio ufficio.»
“ Salve!! Dottore. “
« Mi dica un po’, è stata lei a trasferire in psichiatria quel signore anziano arrivato qui due giorni fa? Quello affidato ai servizi sociali? »
“ AFFIDATO AI SERVIZI SOCIALIII!?! OH MIODDIOOO!! DOTTORE!! “
« NOOOOOO!!! Non mi dica che l’ha scambiato per un paziente. »
“ ECCERTO!! L’ho pure narcotizzato. Stava farneticando.”
« Oh! Merda!! Siamo rovinati. Lei non sa con chi ha a che fare »
“ Ma dottore, da quando è arrivato non ha fatto altro che urlare al telefono: “ DOV’E’ IL MIO ESERCITO? L’AVETE MOBILITATO? DIRIGETELO VERSO IL PALAZZO! QUESTO E’ SOLO L’INIZIO! ”. Sembra di essere a San Pietroburgo.“
« Mi ascolti, signorina, quel soggetto potrebbe immedesimarsi in chiunque, da Alessandro Magno a Napoleone, passando per Gengis Khan. Tutti tranne Lenin … e pure Fidel Castro »
“ Dottore, il problema vero è un altro. Ogni volta che incontra me in corridoio, o una qualunque infermiera, comincia a fare: “ Mi scusi signorina, ma lei viene? Quante volte viene? “ ECCHEPALEEEE!!! “