Riprendo per un attimo l’ultimo post solo per rispondere a due commenti autorevoli di due mie amiche, le quali hanno manifestato il loro dissenso rispetto ad un passaggio della teoria di DIO Nietzsche.
Dice Elinepal: “L’amore non si può promettere ma la fedeltà si”
Dice Diemme: “Capisco che non si possa giurare di amare per sempre, ma perché neanche di essere fedele? La fedeltà è un’azione, non un sentimento, e quindi quella si può garantire … “
Care amiche io dissento dal vostro dissenso e condivido le ragioni di Nietzsche.
Immaginiamo che una certa persona abbia promesso eterna fedeltà ad un altro. Ad un certo punto, per effetto di un sentimento involontario (una bella sbandata), questa stessa persona disattende l’impegno, trasgredendo nel contempo anche il patto d’amore, indipendentemente dal fatto che questo sia stato palesemente decretato o meno. In questo caso (il più frequente), quindi, amore e fedeltà seguono lo stesso destino, vanno di pari passo, sono equiparabili: entrambi non assoggettabili ai poteri di nessuno, proprio come afferma Nietzsche. Giurare su di essi non ha senso, è un atto improprio.
Un caso particolare, invece, è quello di chi, pur non nutrendo più un sentimento d’amore verso una certa persona, per ragioni etiche e di rispetto morale, s’impegna a non profondere più tale sentimento verso nessun altro, spontaneamente (appende il cuore al chiodo).
Un altro caso ancora, meno raro, è quello di colui il quale, pur non nutrendo più, anch’esso, un sentimento d’amore verso una certa persona, s’impegna a non profondere più tale sentimento verso nessun altro, sotto minaccia (dei parenti della controparte).
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