Gelide segrete le mie stanze.
Rettile alato il mio destriero.
Prigioniero d’un incanto
in questa torre d’agata,
fra caligini malsane
e bianche scie.
Stupefacenti note
rimestano i pensieri.
Tenebre e lampi,
echi d’effluvi
e tu dall’altro capo
che porgi le tue grazie
al condannato.
T’immagino al mio fianco,
dolce Ginevra,
che accosti le tue labbra
alla mia pena.
Per pura voluttà
e non per amore
invochi la mia fuga.
Estatico al mio fianco
che affondi la tua spada
in un incanto:
effimero miraggio
plasmato con la smania
degli oppressi.
Vorrei che fossi ebbro
di gioie e libertà.
T’immagino al mio fianco,
mite ribelle,
armato di giudizio,
armato di coraggio,
armato di speranza.
Regina cortigiana.
Che bella, mi riporta indietro nel tempo, il tempo delle fiabe
Felice settimana
Senty
Grazie!! Non puoi immaginare quanto apprezzi questo commento.
Un abbraccio!